Roomer: la startup che ha raccolto 7 milioni di dollari

Il successo di Roomer potrebbe minare la convenienza per l’hotel di offrire tariffe scontate per le prenotazioni anticipate

Hai acquistato una camera d’albergo con l’offerta “prenotazione non rimborsabile“. Hai ottenuto un ottimo sconto, ma non puoi più andare in vacanza. Cosa fare? Rassegnarsi a perdere l’intera somma fino ad oggi è stata l’unica via possibile, ora invece c’è Roomer.

Roomer è una startup che, attraverso lo studio di dati e statistiche, si è resa conto che negli Stati Uniti ogni giorno vengono cancellate 200.000 camere d’albergo che si tramutano in circa 8 miliardi di dollari che i viaggiatori “perdono” ogni anno.

Da qui l’idea di Gon Ben-David, Co-founder and CEO di Roomer, di creare un sito che permetta ai viaggiatori “mancati” di poter recuperare, almeno in parte, quanto speso.

Fondata nel 2011, Roomer ha dovuto fare i conti con la fiducia dei clienti e dimostrare che una volta completato l’acquisto, al momento del check-in non ci siano problemi e tutto sia in ordine con la prenotazione.

A tal proposito Roomer ha redatto una “protection policy” in grado di tutelare gli acquirenti ed ha predisposto un centralino operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in modo da garantire che, qualora qualcosa dovesse andare storto, verrà subito offerto al cliente un hotel di pari categoria o superiore secondo i criteri del prezzo, della location e del ranking.

Roomer, la startup con sede in Israele, a Tel Aviv, il call center a Manila e l’ufficio amministrativo a New York, dopo aver raccolto 2 milioni di dollari in una prima fase, è ora giunta ad una raccolta totale di 7 milioni di dollari.

Prenotare un hotel tramite un mercato secondario potrebbe diventare come prenotare una camera con Booking.com o Hotels.com

Ben-David ne è convinto ed ora punta tutto sul pubblicizzare il servizio ed offrire uno sconto significativo rispetto alle tariffe standard.

Roomer riuscirà a ritagliarsi una propria nicchia di mercato? Un eventuale successo di Roomer avrà il risvolto, non voluto, di sancire la fine delle tariffe non rimborsabili? Di certo c’è solo che l’attenzione verso l’argomento è molto accesa. Un’attenzione da 7 milioni di dollari.

Marcello Coppola

Tecnico hardware e docente di informatica prima. IT manager e capo ricevimento in hotel poi. La vita è troppo breve per riuscire a sperimentare tutto ciò che vorrei. Per questo ho deciso di dare vita ad Atlantis Innovation Lab: un laboratorio grazie al quale aiutare le aziende ad accogliere l'innovazione. Credo che la formazione continua sia la prerogativa di ogni professionista.