Ottimizzare la presenza online dell’hotel

In quest’articolo voglio renderti partecipe di alcune considerazioni riguardo alla presenza online di un hotel.

Parlando con colleghi o, per meglio dire, ascoltando i monologhi di coloro che si occupano di channel manager, booking online, web marketing e chi più ne ha più ne metta, sento spesso affermare che è necessario, per un hotel, essere presenti sul maggior numero possibile di portali per le prenotazioni online. Si, quelli che i più “istruiti” chiamano OLTA oppure OTA che poi significano entrambi OnLine Travel Agency, cioè Agenzia di Viaggi Online.

Durante alcuni incontri formativi ai quali ho preso parte, “tutti” i convenuti erano d’accordo sul fatto che bisogna essere presenti su “tutte” le OLTA esistenti. Già, perché, “sai a volte mi arriva una prenotazione anche da PrenotaQuiSeSullePrincipaliOltaNonTroviDisponibilita.it!”. Già! Per orgoglio, credo, questi stessi “professionisti” non ammettono che quella prenotazione da quel portale sconosciuto, è arrivata proprio quando l’hotel era pieno e colui che si occupa della presenza online aveva dimenticato di chiudere la disponibilità su quel portale che non veicola nemmeno una prenotazione in condizioni “normali”.

Svolgo questo lavoro da veramente poco, ma, come ho affermato in un precedente articolo, credo che valga la pena di essere iscritto ed aggiornare tariffe e presenze su un massimo di quattro portali, compreso il nostro sito ufficiale.

Perché non vale la pena iscriversi a tanti portali di prenotazioni online?

  1. Ogni portale richiede tempo prezioso per aggiornare le tariffe, quindi è bene farlo se quel tempo si può concretizzare in denaro;
  2. Ogni portale ha un proprio sistema di pagamento e di fatturazione, quindi si crea maggiore confusione agli addetti alla reception ed alla fatturazione che dovranno memorizzare un diverso metodo di pagamento per ogni portale (pagamento diretto, fatturazione differita, virtual card, ecc…);
  3. A lungo andare diventa indispensabile adottare un channel manager: software costosi e con utilità pressocché nulla;
  4. In casi di disponibilità limitata si rischia di dimenticare di chiudere le date su uno dei portali con conseguente rischio di overbooking;
  5. In ogni portale bisogna inserire una descrizione dell’hotel, per fare presto si rischia di duplicare i contenuti e, quindi, non essere visto di buon occhio dai motori di ricerca;
  6. Alcuni portali, a loro volta, ci rendono prenotabili attraverso altri portali, ma non sempre riusciamo a capire chi ci sta ri-vendendo ed a chi, quindi, rischiamo di trovare la nostra struttura venduta a tariffe che non rispecchiano quelle da noi inserite su portali che neanche conosciamo;
  7. Un maggior numero di canali da aggiornare equivale a maggiore difficoltà nel rispettare la parity rate.

Se volete posso fermarmi ancora a riflettere sui lati negativi, ma credo di aver reso chiaro il concetto secondo il quale, affermo che quattro canali distributivi online sono la scelta ottimale per un hotel che, è inutile che continuiamo a prenderci in giro, non ha una persona prettamente dedicata all’online.

La teoria è estremamente simpatica, ma, fatte salve alcune grandi strutture alberghiere e quando dico “grandi” non mi riferisco alle grandezze fisiche, ma gestionali, nessun hotel “vuole” permettersi del personale dedicato al booking online, al web marketing, alla presenza sui social network.

Mi piace guardare al futuro, ma credo che per arrivarci bisogna relazionarsi al presente. Nella situazione odierna, credo che quanto esposto in questo articolo sia la migliore scelta da fare per ottenere il massimo dei risultati e svilupparsi gradualmente secondo i dettami del Travel x.0.

Marcello Coppola

Tecnico hardware e docente di informatica prima. IT manager e capo ricevimento in hotel poi. La vita è troppo breve per riuscire a sperimentare tutto ciò che vorrei. Per questo ho deciso di dare vita ad Atlantis Innovation Lab: un laboratorio grazie al quale aiutare le aziende ad accogliere l'innovazione. Credo che la formazione continua sia la prerogativa di ogni professionista.

2 pensieri riguardo “Ottimizzare la presenza online dell’hotel

  • 28 Settembre 2010 in 15:59
    Permalink

    Salve
    leggo con interesse il suo commento che però condivido in parte.
    Non è importante in effetti il numero e piazzare indiscriminatamente la struttura su tanti rivenditori on line può essere un’operazione poco efficente.
    Diversamente, è opportuno selezionare una rete di OTA che differenzino la distribuzione e veicolino l’offerta della struttura su mercati coperti meno efficacemente dai leader di mercato.
    Segmentare accuratamente tale distribuzione consente di ottenere risultati interessanti e crescenti nel tempo.
    Sono il sales manager di Figaro Rate Manager, la prima soluzione italiana, nata nel 2005. Noi abbiamo connesso sistemi esclusivamente secondo questa logica, evitando sovrapposizioni fra canali che disperdono le energie e non generano nulla. Tuttavia fra i canali connessi alcuni non noti a molti dei nostri clienti, abbiamo assistito a ritorni ottimi in termini di prenotazioni. Pertanto il channel manager ha operato come strumento non solo software, ma di business development.
    Gestendo un numero ragionevole e differenziato di sistemi (ota, grossisti, crs e booking on line), l’albergatore con un semplice strumento come un channel manager può amplificare i propri risultati.
    Relativamente al prezzo, i sistemi in circolazione si sono plafonati a tariffe piuttosto basse, meno di un terzo di tre anni fa. La concorrenza, evidentemente, fa bene al cliente.
    Buon lavoro,

    • 29 Settembre 2010 in 09:23
      Permalink

      Salve Nicola,

      grazie per aver esposto il suo pensiero su una tematica a me molto cara.
      Quello che dice è giusto, ma, di certo, non cambia la mia idea.

      Parliamoci chiaro. Un channel manager, che sia degno di questo nome, ha prezzi che oscillano tra i 650 ed i 1.200 euro. Il ragionamento che faccio io è semplice. Al momento gestisco quattro extranet e riesco a farlo manualmente. Decido di essere presente su altri quattro portali, quindi acquisto un channel manager. Questi quattro portali riusciranno a generare un fatturato tale da “giustificare” la spesa per il channel manager?
      Al di là del costo, secondo me, non conviene andare oltre i quattro portali anche per una questione gestionale delle disponibilità e degli allotment minimi ormai richiesti anche dai portali online.

      La mia non è una crociata contro i channel manager, ma contro il modo di lavorare che rappresentano fatto di tanta apparenza e poca sostanza.

      Grazie ancora per il suo commento.

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